
Sentirsi spossati, assonnati, incapaci di mantenere la concentrazione è una condizione faticosa da gestire. Sapevi che con la scelta dei cibi corretti è possibile migliorare questa condizione e stimolare la concentrazione? Scopri con noi in che modo!
Il glucosio ematico: elemento chiave
Per stimolare in modo ottimale la vigilanza mentale, occorre soprattutto seguire alcune indicazioni di base.
La prima regola è accertarsi con il proprio medico curante di essere in buona salute e in condizioni fisiologiche e metaboliche ottimali, escludendo il rischio di qualsiasi tipo di demenza senile e pre-senile.
Se le analisi ematiche mostrassero valori bassi del ferro e di elettroliti come sodio e fosforo, queste potrebbero essere responsabili di una ridotta efficienza neurologica. In questo quadro occorre anche considerare, oltre a zuccheri e liquidi, una quota di colesterolo e lipidi.
Il carburante principale per i neuroni è il glucosio, che fornisce energia tramite zuccheri a lento e rapido assorbimento. Differentemente da altri tessuti corporei, per entrare nelle cellule del cervello questo carburante non ha bisogno della presenza dell’insulina per essere utilizzato. L’attività neurologica dipenderà quindi dalla stabilità del glucosio ematico, e per mantenerla ottimale bisognerà controllare eventuali condizioni di iperglicemia (soprattutto se patologici, ovvero in caso di diabete ad esempio), oppure ipoglicemie troppo prolungate.
Per comprendere meglio questo discorso, possiamo citare un esempio abbastanza semplice da capire. Molti bambini in età scolare vengono rimproverati per essere carenti in concentrazione durante le lezioni. Spesso però questa situazione deriva proprio dal meccanismo appena descritto. Potrebbe esserci una condizione di ipoglicemia che fa calare la vigilanza mentale, oppure il suo opposto: un eccesso di zuccheri, spesso presenti nel pasto senza essere correttamente bilanciati.
Bilanciare con le proteine
Per gli individui che abbiano l’esigenza di combattere il torpore postprandiale, si consiglia di assumere una maggiore quota proteica a pranzo. La sera a cena invece sarebbe invece consigliata una prevalenza di carboidrati, più indicati per la sedazione nervosa che possa facilitare il sonno.
Sostanzialmente quindi le indicazioni generiche su individui che non abbiano patologie controindicate con gli alimenti elencati, sarebbe cruciale per stimolare la vigilanza mentale, bilanciare il carico degli zuccheri di ogni pasto. Ad esempio questo potrebbe voler dire preferire una colazione salata come pane e olio, pane e prosciutto crudo oppure un uovo, oppure salmone e burro o bottarga.
Un’altra indicazione importante per mantenere attiva la vigilanza, per esempio durante periodi di studio, è quella di evitare i formaggi molli o la ricotta, anche se associati a carboidrati proteine e verdure. Questo perché il latte e i suoi derivati hanno una spiccata azione neurosedativa.
Altra indicazione importante è quella per esempio di cercare di ridurre i carboidrati ed integrare una quota proteica preferibilmente in prodotti ittici oppure uova; anche evitare la frutta cotta, quella secca che è ricca in potassio, calcio e magnesio (mandorle e pinoli). Per quanto concerne le verdure, si dovrebbero evitare i vegetali appartenenti alla famiglia delle lattughe.
L’attività tiroidea e…il cioccolato
Assumere verdure e frutta che sia ricca di iodio e pesce che abbia un alto contenuto di fosforo, compatibilmente con la tolleranza dell’individuo e la sua condizione fisiologica, è utile per stimolare la concentrazione e l’attenzione. Ad esempio si può proporre il carpaccio di pesce o la cottura al sale, arrosto, al forno oppure anche alla piastra o fritto, soprattutto quando è necessario uno stimolo intenso ed immediato.
Tenendo conto della quota di fruttosio, che abbiamo detto è importante “tenere a bada” se non si vuole eccedere con il carico glicemico complessivo del pasto, potrebbe essere consigliabile assumere frutti di bosco e fragole, che possono aiutare nella microcircolazione.
Prima di concludere, una speciale menzione per il cioccolato: se assunto fondente (minimo al 75%), di ottima qualità e in piccole dosi, oltre che una piccola “coccola”, soprattutto per gli amanti di questo alimento, avremo un buon risultato vista la natura adrenergica e neuroeccitante di questo alimento. L’assunzione di caffè, tè, Coca cola e similari dovranno essere dosate con parsimonia per evitare squilibri.
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