Chi non ha provato almeno una volta nella vita il fastidio di avere un torcicollo? La sensazione di dolore al movimento, la rigidità, rendono questo disturbo non grave ma certamente invalidante. Come poter risolvere la contrattura? In questo articolo del dott. Manlio Cicoira DO dello studio Osteolive di Roma potrai leggere cause e soprattutto terapie più efficaci per risolverle.
Contrattura muscolare: di cosa si tratta?
La contrattura muscolare è uno stato di contrazione involontaria, persistente e dolorosa, che coinvolge un muscolo in parte o completamente. Le fibre muscolari coinvolte dalla contrattura sono integre nella loro struttura ma sono in uno stato di contrazione costante, involontario e non modificabile spontaneamente. Lo stato di contrattura anche se può essere influenzato in parte dal movimento, limita e condiziona il movimento delle articolazioni sulle quali il muscolo agisce.
Il muscolo in questo caso è dolorante spontaneamente e nel movimento, rigido al tatto, la pressione locale esacerba il dolore: la contrattura condiziona spesso le attività della vita quotidiana e lavorativa e rende impossibile la attività fisico sportiva.
È un problema frequente e facile da evidenziare, ma non sempre è facile comprendere le cause che lo determinano.
Contrattura, spasmo, stiramento e strappo muscolare: quali sono le differenze?
Non bisogna confondere contrattura, spasmo, stiramento e strappo muscolare.
La contrattura muscolare è profonda e non sempre evidente a riposo, lo spasmo muscolare è un’energica contrazione muscolare involontaria, è un movimento incontrollato di una piccola parte di un muscolo che si può vedere sotto la pelle.
Lo stiramento, o elongazione muscolare, è una lesione di media entità che altera il normale tono muscolare ma nella quale non c’è ancora lesione di fibre.
Lo strappo viceversa, che ha vari livelli di gravità, consiste sempre in una lesione anatomica delle fibre muscolari più o meno grave.
Quali sono le contratture più frequenti?
Ecco le contratture più frequenti in alcuni distretti corporei:
- Polpaccio (gastrocnemio e soleo).
- Area posteriore della coscia (bicipite femorale e altri flessori della gamba).
- Area anteriore della coscia e dell’anca (quadricipite e sartorio).
- Adduttori e gracile (interno coscia, soprattutto nei calciatori).
- Parte posteriore del collo (muscolo trapezio).
- Zona lombare e dorsale della schiena.
- Piedi, mani, braccia, addome e glutei, ma in quest’ultimo caso si confonde spesso con la sindrome del piriforme.
Raramente si osservano contratture ai pettorali.
Quali sono le cause principali della contrattura muscolare?
La contrattura è di per sé un meccanismo di difesa che si attiva quando il tessuto muscolare viene sollecitato oltre il suo limite di sopportazione fisiologico.
Un carico di attività eccessivo o troppo prolungato può determinare reazioni meccaniche e/o metaboliche, generare meccanismi carico innesca un meccanismo di difesa che porta il muscolo a contrarsi.
Le cause delle contratture sono numerose e dipendono da fattori predisponenti, ambientali, dal tipo di sollecitazione e dalla peculiarità della regione anatomica che sopporta lo sforzo.
La contrazione muscolare fisiologica è un meccanismo attraverso il quale l’energia chimica che deriva dalla scissione dell’ATP viene trasformata in energia meccanica che consente di mantenere il tono muscolare, posturale e di mobilizzare i segmenti scheletrici uno rispetto all’altro. La contrazione è determinata principalmente dalla interazione di due proteine denominate actina e miosina, che organizzate in microtubuli, grazie alla attivazione metabolica, scorrono una sull’altro determinando la contrazione. Questo meccanismo è reversibile e comporta non solo consumo metabolico ma richiede la presenza di ossigeno e produce scarti catabolici. Questo significa che affinché tutto possa svolgersi in modo fisiologico è necessario un afflusso di sangue arterioso, che veicola ossigeno e nutrienti ed un corretto deflusso venoso, che drena scarti metabolici della contrazione. Una disfunzione microcircolatoria associata ad un lavoro muscolare eccessivo sono i presupposti per la formazione della contrattura che in realtà è sostenuta anche da meccanismi neurofisiologici diretti e riflessi legati sia al circuito gamma che alla innervazione reciproca somatosomatica e viscerosomatica.
Quali sono i sintomi di una contrattura?
Il soggetto colpito da una contrattura avverte un dolore modesto e diffuso lungo l’area muscolare interessata. L’ipertonia viene percepita piuttosto chiaramente e l’atleta lamenta una mancanza di elasticità del muscolo durante i movimenti. La palpazione consente di apprezzare l’aumento involontario del tono muscolare e di evocare dolore soprattutto in alcuni punti (trigger point attivi). Il dolore è tollerabile e non impedisce il proseguimento dell’attività sportiva. Tuttavia per allontanare il rischio di complicazioni è bene sospendere immediatamente l’allenamento o la competizione.
Come agire in caso di contrattura?
Una valutazione attenta fatta dall’osteopata consente di comprendere se la contrattura origina da un problema metabolico o riflesso e di formulare un piano di trattamento adeguato. Abbiamo già parlato in questo articolo di come l’osteopatia abbia effetti sulla qualità dello stato di salute.
Da un punto di vista fisiologico agire direttamente sulla contrattura, che altro non è che una disfunzione sintomatica, non solo non porta ad una risoluzione delle cause, ma espone ad un maggior rischio di recidive. Infatti se la disfunzione è viscero-somatica bisogna prima verificare e normalizzare il problema primario e poi intervenire sul sintomo disfunzionale solo se necessario.
Quando invece il problema è di tipo metabolico è necessario prima preparare il terreno agendo sulla dieta, rimuovendo gli ostacoli alla circolazione e facilitando il drenaggio. Quando il terreno è pronto entra in gioco la condizione dei sistemi muscolari, dell’allenamento, che va impostato lavorando a stretto contatto osteopatia-trainer, e predisporre un follow-up periodico dei sistemi fisiologici, perché la prevenzione e l’allenamento sono la vera strategia vincente.
Esistono comunque delle norme generali che è opportuno rispettare dato che è stato rilevato che è maggiore la frequenza della insorgenza di contratture muscolari in contesti specifici.
In quali casi può insorgere una contrattura?
In generale possiamo elencare queste situazioni per cui è possibile che si arrivi ad una contrattura:
- Mancanza di riscaldamento muscolare e generale e riscaldamento specifico, in particolare in condizioni climatiche avverse
- Preparazione fisica non idonea, non specifica
- Svolgimento dì attività fisica con un sistema preaffaticato
- Presenza di sovraccarico in particolare in atleti che effettuano esercizi intensi in un ambiente caldo oppure soggetti che svolgono lavori pesanti a temperature elevate.
- Sollecitazioni eccessive, movimenti bruschi e violenti
- Presenza di disfunzioni articolari, disequilibri posturali
- Svolgimento dì attività fisica nell’immediato periodo post prandiale
Quadri più comuni di contratture sono il torcicollo, in cui lo spasmo dei muscoli cervicali obbliga a tenere la testa flessa e ruotata. Le contratture dei muscoli della nuca (occipitali) possono causare mal di testa e confusione mentale. La cefalea tensiva può essere causata dalla tensione dei muscoli del viso, per esempio quelli che muovono la mandibola.
Lo stress emotivo e psicologico, come ansia, panico, tensione, frustrazione o rabbia possono provocare una serie di reazioni nell’organismo che colpiscono il sistema nervoso. Contratture, tensione muscolare, dolore e rigidità del rachide cervicale o delle spalle sono sintomi che si sentono spesso quando una persona è sotto stress emotivo.
Alimentazione e contratture
La disidratazione e la carenza di magnesio e potassio provoca le contratture muscolari e i crampi. Le cellule muscolari necessitano di abbastanza acqua, glucosio, sodio, potassio, calcio e magnesio per consentire alle proteine all’interno di interagire e sviluppare una contrazione organizzata. La mancanza di questi elementi può irritare il muscolo e sviluppare una contrattura. Bere molto in modo da evitare le contratture muscolari e i crampi durante l’esercizio, ridurre il consumo di cibi acidi come pomodori e aceto, mangiare alimenti che contengono potassio come banane, patate, farina di soia, crusca e albicocche sono accorgimenti che aiutano il trattamento delle contratture.
Trattamento delle contratture
Il trattamento più efficace per le contratture è composto da Osteopatia, cambio di dieta, integratori naturali associati tra loro. Solo in casi gravi è necessario ricorrere all’uso di farmaci. In ogni caso il piano di trattamento dipende dalla causa, inoltre bisogna tenere conto se questo è un episodio isolato o un problema cronico. Al trattamento possono essere associati esercizi di stretching e kinesio-taping sul muscolo in sofferenza. Tra i rimedi naturali ci sono anche pomate all’arnica o all’artiglio del diavolo da applicare localmente.
Osteolive è un centro di OSTEOPATIA E MEDICINA INTEGRATA a Roma, Trastevere.
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